Skip to main content

Tag: Brescia 2023

VILLA LA VIGNA

VILLA LA VIGNA

  • Progetto

    Alessandro Alberti Architetto

  • Collaboratori

    arch. Sara Stagnoli, Beatrice Dotti,  dott. Alessio Zammarchi

  • Localizzazione

    Brescia

  • Cronologia

    Progettazione 2024



Testo

Il progetto di ristrutturazione prevede la demolizione del corpo di fabbrica esistente, lo scavo per la realizzazione di un piano interrato e la ricostruzione del volume fuori terra con un ampliamento del 20% della SLP esistente.

Morfologicamente l’edificio si presenta con una forma molto semplice, un parallelepipedo a doppia falda inclinata che richiama l’edificio esistente, seppur variandone le dimensioni; inoltre, il pergolato a ridosso della zona soggiorno sarà realizzato in parte con lamelle orientabili per favorire l’esposizione alla luce solare nel periodo invernale e la protezione nel periodo estivo, in parte con cavi metallici tesi tra le travi per ospitare la vegetazione rampicante.

L’idea primaria che ha guidato la progettazione dell’edificio consiste nella reinterpretazione del luogo secondo un linguaggio contemporaneo per quanto riguarda la composizione delle aperture e degli elementi architettonici più caratteristici, utilizzando forme archetipiche del paesaggio agricolo e contadino, cercando altresì di integrare l’architettura con la vegetazione e gli elementi naturali, aspetto questo fondamentale per permettere all’intervento di inserirsi in maniera armoniosa rispetto al contesto.

L’accostamento all’edificio della struttura che contiene il portico ed il pergolato vuole richiamare il progressivo passaggio dal costruito, ovvero dal “pieno” architettonico al “vuoto” dello spazio verde aperto all’interno del quale l’intervento risulta effettivamente immerso.

La struttura a telaio rappresenta infatti il passaggio intermedio tra il costruito e il non-costruito, il tutto attraverso un linguaggio essenziale che richiama le strutture tipiche del luogo di supporto alle viti del vigneto, talmente tipiche da prestare il nome all’intera cascina, “Cascina La Vigna” appunto.

Il progetto prevede l’impiantamento di viti che si arrampichino sulla struttura stessa, in modo da simboleggiare la totale sinergia tra architettura e natura.

Una vasca d’acqua posta a ridosso della finestra ad angolo sul fronte ovest evoca, attraverso uno stratagemma poetico fatto di riflessi e riverberi cromatici, l’importanza di questo elemento naturale; a tal proposito significativamente la vasca si protende verso la roggia, distante 10m dal limite dell’intervento, che fa parte del reticolo idrico attualmente utilizzato per l’irrigazione dei campi e fondamentale per le attività agricole un tempo attive.

L’edificio sarà realizzato in muratura tradizionale, ovvero con una struttura a telaio in calcestruzzo armato e le pareti esterne realizzate con poroton e isolamento a cappotto.

Il colore dell’intonachino, di tipo “grezzo” a simboleggiare il carattere rurale della costruzione, riprenderà la tonalità dell’edificio esistente e a richiamare le cascine del territorio e il colore delle terre, verranno inoltre inseriti dei mattoni in laterizio come finitura superficiale nelle porzioni di pareti inquadrate dai profili in acciaio bianco che impaginano in generale le aperture.

La copertura, realizzata a doppia falda inclinata con la stessa pendenza delle falde esistenti pari a18°, sarà costituita da un sistema a “tetto ventilato” finito con tegole in terracotta che rispettano la tipologia utilizzata negli edifici agricoli sulla falda orientata a sud; saranno installati pannelli fotovoltaici di tipo rosso sull’intera falda orientata a sud nel rispetto delle tonalità cromatiche tipiche dei tetti delle cascine del contesto.


Disegni

  • 018-Planivolumetrico

  • 018-Planivolumetrico

  • 018-Planivolumetrico

  • 018-Planivolumetrico

  • 018-Planivolumetrico

  • 018-Planivolumetrico

  • 018-Planivolumetrico

  • 018-Planivolumetrico


Immagini

  • 02

  • 02

  • 05

  • 06

  • 10

  • 11

  • 11

Continua a leggere

LOFT 26

LOFT 26

  • Progetto

    Alessandro Alberti Architetto
    arch. Arrigo Quarenghi Taini

  • Collaboratori

    arch. Gianni Casati, arch. Sara Stagnoli, Beatrice Dotti, arch. Paola Boglioni

  • Localizzazione

    Brescia

  • Cronologia

    Progettazione 2023



Testo

Il progetto LOFT26 riguarda il recupero di un’area industriale dismessa posta nella zona nord di Brescia in un ambito oggetto di interventi di rigenerazione urbana.

L’intento del progetto è quello di assecondare il carattere del luogo, legato all’industria e alla produzione manifatturiera, reinterpretandone le forme, i materiali e i colori tipici senza cedere ad inutili retoriche, in considerazione del fatto che non si tratta di un intervento di restauro e mantenimento degli immobili preesistenti, bensì di una demolizione con ricostruzione e cambio di destinazione d’uso.

La scelta di demolire e ricostruire l’immobile esistente è stato dettato in primo luogo dallo stato dei luoghi, ormai in disuso da diversi anni e che denotato uno stato notevolmente degradato ed obsoleto, e secondariamente dalla necessità di dotare le nuove costruzioni delle più moderne ed efficienti tecnologie costruttive, in considerazione delle attuali e sempre più esigenti normative in campo energetico ed antisismico, che mal si concilierebbero con il mantenimento della struttura originaria.

Da subito l’idea che ha guidato il disegno della planimetria è stata quella di staccare i nuovi corpi edilizi, per quanto possibile, dai muri ed edifici esistenti.

In questo modo è possibile ricavare degli spazi aperti, a ridosso dei muri di confine a nord e sud del comparto, che fungendo da cortili consentono di illuminare e aerare naturalmente agli ambienti delle unità che non godono dell’affaccio sulla corte centrale.

Con questa soluzione progettuale si è ottenuto di aumentare di molto gli affacci delle unità che altrimenti sarebbero risultate fortemente penalizzate dal dover sviluppare gli ambienti abitabili solo in corrispondenza dei fronti con affaccio sulla corte centrale.

La configurazione finale assunta dal lay-out di progetto rispetta l’idea di mantenere i tre blocchi originari del comparto con la necessità di ridefinirli, con un’operazione di carattere quasi “scultoreo”, svuotando i pieni per plasmarli attorno a nuovi vuoti e aumentare gli affacci sugli spazi aperti.

In questo modo sono stati ricavati ampi spazi aperti con la creazione dei cortili, a ridosso dei muri perimetrali, per donare luce ed aria alle unità abitative.


Sketches

  • IMG_2889

  • IMG_2888


Piante


Modelli


Immagini

  • 01.01b

  • 01.02c

  • 01.03b

  • 01.04b

  • 01.05b

  • 01.06b

  • 01.07b

  • 3b

  • 04

  • 05

  • 07

  • 9

  • 10

  • 10.01b

  • 11

  • 11.04b

  • 12

  • 13

  • 14

  • 15

  • 16

  • 17

  • 18

  • 19

  • 20


360° Panorama


Continua a leggere